Amarcord Angrese

Angri Ieri e oggi

Scopri come sono cambiati nel tempo i luoghi che hai sempre conosciuto.
Ecco un confronto fotografico per scoprire l’anima di Angri.

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Nato come fortezza, quindi divenuto dimora principesca della nobile famiglia Doria, allorquando nel Seicento ha acquistato il feudo d’Angri per la considerevole somma di 40.100 ducati.

Il castello, come oggi si mostra, è in gran parte l’esito della lunga fase storico-architettonica VII e VIII.

Il 5 ottobre del 1908 alle ore 17.30 avvenne l’acquisto del Palazzo per novantamila lire da parte dell’Amministrazione Comunale capitanata dal sindaco e notaio Francesco Adinolfi, e il senatore del regno Francesco Doria accompagnato dalla moglie Felicita Bardelli divenne così  sede del Municipio e carcere mandamentale della Terra d’Angri.

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L’anno è il 1978 siamo in Piazza San Giovanni, Angri a pochi metri dalla collegiata, sullo sfondo la palazzina visibile ancora oggi, la tabella della lavanderia “Tintoria Moderna”, che poi si trasferì nella piccola adiacente piazzetta Doria, al suo posto subentra la “Gioielleria Moscariello”.

Nella foto un giovanissimo Enrico Apuzzo figlio del grande Franco Apuzzo, il leggendario Zaretto bandiera dell’US Angri.

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Via “Coronati” anni 30, qui intere generazioni hanno vissuto la floridezza dell’antico borgo angioino, che ospita ancora oggi l’antica cappella di San Giuda Taddeo apostolo.

Un borgo, quello dei “Coronati” incastrato tra gli antichi borghi affollato e vissuto.

Si intravedono un Salone on persone in attesa di essere serviti per barba o capelli, un negozio di fiori, la cappella, alquanto animata da persone donne e ragazzi in posa, l’atmosfera complessiva è quella di una città   non povera, ma capace di gustarsi la vita e di ritrovarsi in strada e in piazza.

Da anni molte le attività commerciali storiche hanno abbassato le saracinesche lungo il lo storico tratto del borgo medievale.

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Angri Via Doria – 1937. Notiamo alla nostra sinistra ben visibile l’entrata della villa comunale, prima che venisse abbattuta l’entrata ed il muro di cinta, subito dopo il casino sociale, sullo sfondo il palazzo De Capua dimora del Santo Alfonso Maria Fusco che ci riconcilia con le cose della vita.

Noi purtroppo quasi non ci facciamo più caso al grande patrimonio che abbiamo, unico al mondo sparsi nella nostra città.

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Cinema Teatro Minerva nasce nel 1948 nella strada denominata prima Via della Lava, poi Via Carlo Doria, poi Via Pietro Badoglio ed infine fu intitolata al feudatario G. Zurlo.

Al posto dell’enorme giardino, nel cuore pulsante di Angri, nasceva il  Cinema Teatro Minerva. 

Bastò giusto 1 anno di intenso lavoro da parte di maestri e semplici operai muratori per poter inaugurare nel 1949 il cinema.

Un’area di 1300 mq, dove vi era un giardino che collegava anche su via o fondo Arnedi, attuale corso Italia. La struttura in muratura di tufo ed in parte di cemento armato era stata commissionata dall’allora Gennaro la Mura su due livelli, una sala dal fascino retrò.

Il cinema, ormai un ricordo per i cittadini angresi e non solo, era il 1985 quando il sipario cala sulla struttura.

Ha funzionato contemporaneamente sia come teatro che come cinema fino alla definitiva chiusura avvenuta nel 1993.

Un vanto definito allora uno dei cinema più grandi della provincia di Salerno con una capienza di 1300 posti a sedere.

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Piazza Sorrento ad Angri, un crocevia di storia, è stata un tempo Piazza Comizi e poi Piazza Emanuele Gianturco. Situata nel cuore della città, tra le vie G. Da Procida, R. Raiola, G. Amendola, Starza e Porta del Torrione, la piazza richiama la splendida Sorrento, creando un legame profondo tra Angri e la storica località, evocando radici culturali e tradizione. La testimonianza più antica del XV secolo del Rione Angri di Sant’Agnello, la Chiesa si trova in Via Angri, dove nel 1919 il Capitolo Vaticano incoronò la pala d’altare del Santuario dell’Annunziata.

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Questa è via Concilio ad Angri racconta una storia affascinante, legata alla famiglia Concilio, che nel corso dei secoli ha lasciato un’impronta indelebile nella città.

Originariamente chiamata “Via Concilij”, ha attraversato vari nomi, da Via Costanzo Ciano a Via Giacomo Matteotti, fino a tornare alla sua forma originale.

La famiglia Concilio, di origine romana, si stabilì ad Angri nel Mille, segnando il territorio con nobili residenze e terreni.

 Il casale Concilio, situato fuori dalle mura cittadine, divenne un centro di vita sociale e culturale.

Le abitazioni che oggi vi sorgono ancora lungo questa via hanno un forte legame con la tradizione e l’evoluzione urbana di Angri, mostrando un mix di architetture storiche e moderne che ritroviamo ancora oggi, residenze storiche e palazzi appartenenti a nobili famiglie, come Pisacane, Caiazza, Risi, e naturalmente il casale Concilio, in particolare, era situato in un’area che si trovava “extra moenia”, fuori dalle mura di Angri, ma con una sua autonomia amministrativa.

La strada Concilio si sviluppa da un antico alveo torrenziale che scendeva dalla montagna, e veniva percorsa per raggiungere la principale piazza della città.

La zona è anche segnata dalla presenza della Casa dei Padri Redentoristi, con la sua imponente struttura palazziata.

Interessante è anche il fatto che, in passato, questo tratto di strada era conosciuto come “Qui si sana”, un luogo in cui gli abitanti di Angri si recavano per respirare l’aria fresca e balsamica.

Oggi la via conserva il suo legame con il passato, intrecciando tradizione e modernità.

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Piazza Doria (Principi), già Via Carlo Doria, area che immette tra Via Murelle, Corso Italia e Piazza San Giovanni.

Piazza Doria, incantevole esempio di architettura settecentesca, accoglie il visitatore con la sua bellezza senza tempo.

Sulla sinistra, troviamo la dependance di fronte al palazzo ovvero stanza dei trofei di caccia è diventata sede del Casino Sociale.

Piu’ avanti il giardino all’italiana dei Doria d’Angri, un tempo definito giardino incantato, ovvero il giardino delle delizie, oggi Villa Comunale, racconta la storia di Angri.

Tutto rimasto come allora per accedere al parco vi erano tre ingressi: due secondari e uno principale.

Qui, il Palazzo/Castello longobardo narra secoli di potere e trasformazione, testimonianza della grandezza della dinastia Doria.

Nel 1911, la tranvia Salerno-Pompei inaugurata attraversava un territorio ricco di storia, toccando anche la vivace Angri, collegando Salerno a Pompei raggiungendo l’agro nocerino-sarnese.

Un’innovazione che univa i territori, con il tram che, su un percorso di circa 30 km, toccava città storiche come Cava de’ Tirreni e Pagani, fermandosi a Piazza Doria, cuore pulsante del paese.

La tranvia, simbolo di progresso, rappresentava l’epoca d’oro dei trasporti, fino alla sua chiusura nel 1952.

Oggi, restano solo ricordi, segnati dai ponti e dai pali che raccontano la storia di un tempo che non tornerà mai più.